Giovanni esultò nel grembo

All’arrivo di Maria il bambino nel grembo di Elisabetta esultò di felicità (cfr. Lc 1,39-45). È verosimile che un feto di sei-sette mesi possa esultare per il contatto con una persona?    Mario P. – Roma

Dal punto di vista della fisiologia naturale sappiamo che il bambino nel grembo in quale modo risente delle emozioni della mamma, come quelle sollecitate dall’esterno, quindi è possibile che Elisabetta abbia percepito un tale “sussulto” del piccolo Giovanni e l’abbia interpretato come partecipazione alla sua gioia nel sentire il saluto di Maria.

Tuttavia l’intento del racconto è soprattutto teologico: da un lato si realizza ciò che l’angelo aveva predetto a Zaccaria suo padre (Lc 1,15: «Sarà colmato di Spirito Santo fin dal seno di sua madre»), dall’altro si vuol dare risalto a quelle che sono le componenti tipiche del tempo messianico, cioè la gioia e lo Spirito Santo, che si manifestano nei protagonisti della storia salvifica.

L’evangelista inoltre, attraverso tale incontro vuole prefigurare la futura intesa tra Giovanni e Gesù durante il loro ministero pubblico, e preparare così il lettore a quanto sarà narrato nel seguito del Vangelo.

[Famiglia Cristiana del 23/12/2012]

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