In Matteo 6, riguardo all’elemosina, alla preghiera e al digiuno, si legge di non comportarsi come gli ipocriti, perché «hanno già ricevuto la loro ricompensa». Quale significato si può dare a tali parole di Gesù? Antonio – Villamaina
In ognuna delle tre istruzioni (sull’elemosina Mt 6,24; sulla preghiera 6,5-15; sul digiuno 6,16-18) si vuole escludere l’ostentazione.
In quella relativa alla preghiera le traduzioni rendono con “camera” il greco tameion, che letteralmente significa magazzino, ripostiglio; l’intenzione è di indicare la parte più nascosta della casa, per dire: quando preghi, ritirati in disparte, per restare raccolto e non correre il rischio di ostentare la tua preghiera.
Essendo infatti, queste elencate, tutte azioni che possono attirare il plauso o l’ammirazione della gente, tale risultato sarebbe già un vantaggio personale, una sorta di ricompensa sul piano umano per chi li compie, il che escluderebbe la ricompensa divina; la frase di Gesù «hanno già ricevuto la loro ricompensa», suona perciò come una condanna di questo modo di fare ipocrita e un invito a compiere tali azioni «nel segreto», cioè davanti a Dio, perché «il Padre è/vede nel segreto».
[Famiglia Cristiana del 26/02/2012]