La frase di Gesù: «Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono è meglio per lui che si metta una macina di asino al collo e si getti in mare» (Mc 9,42) si riferisce solo alla pedofilia? E cosa significa: «Nel fuoco inestinguibile dove il loro verme non muore» (Mc 9,48)? Kamy D.
Il severo ammonimento di Gesù non ha di mira specificamente chi commette abusi sessuali sui bambini, ma più generalmente chi in qualsiasi modo scandalizza, cioè fa inciampare e cadere, chi è fragile nella fede: sono questi i “piccoli” che ha in mente l’evangelista (in tal senso, anche i bambini possono naturalmente rientrare in questa categoria).
L’altra frase – che si trova alla fine delle sentenze iperboliche (nello stile tipicamente orientale) che servono a impressionare l’uditore e spingerlo a essere risoluto contro il male (e non vanno perciò prese alla lettera!) – è una citazione di Isaia 66,24, riferita alla valle della Geenna, a sudovest dell’antica Gerusalemme, dove si gettavano e bruciavano continuamente i rifiuti della città: quel posto divenne perciò un’immagine simbolica della dannazione eterna dei malvagi; in questo contesto di distruzione, il verme che non muore vuole significare la putrefazione del corpo: sono immagini forti che vogliono ammonire l’uomo a comportarsi correttamente in vita, e non spiegazioni su come sarà l’aldilà.
[Famiglia Cristiana del 12/02/2012]