Chi sono gli eunuchi per il regno dei cieli? (Mt 19,12)

Vorrei un chiarimento su Mt 19,12: «Vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno di Dio. Chi può capire, capisca».   Don Giovanni N.

Con la parola “eunuco” (dal greco eunouchos) si intendeva sia colui che era impotente dalla nascita (così il primo caso contemplato dal detto di Gesù; cfr. anche Sap 3,14); sia chi lo era divenuto in seguito a evirazione (secondo caso, vietato in Israele, cfr. Lv 22,24, per cui si era anche esclusi dall’assemblea sacra, cfr. Dt 23,2; Lv 21,20); quando la parola traduce l’ebraico saris (derivato dall’accadico) è possibile che designi un maggiordomo del padrone o il funzionario di corte (cfr. Ne 1,11): ha assunto sempre più il significato di “castrato” perché spesso si affidava questa carica delicata a chi era fisicamente impossibilitato a insidiare l’harem del proprio signore (cfr. Est 2,3.14). Il terzo caso è quello di chi liberamente sceglie di non sposarsi (cfr. il contesto di Mt 19,10-11), per dedicarsi totalmente al regno dei cieli (cfr. anche 1Cor 7,32); ma questa opzione è un dono di Dio («chi può capire, capisca»).

[Famiglia Cristiana del 28/08/2011]