Il buon ladrone accanto a Gesù (Lc 23,41-43)

Nell’atteggiamento del buon ladrone c’è il pentimento o solo il riconoscimento della divinità di Gesù?   Giada

Mentre in Marco entrambi i crocifissi con Gesù lo insultano (Mc 15,32), Luca inserisce questo particolare sul cosiddetto “buon ladrone”: nelle parole che questi pronuncia si può certamente intravedere un’espressione di pentimento, visto che confessa di essere punito giustamente per le sue colpe, ma ancor più c’è il riconoscimento dell’innocenza di Gesù e, in qualche modo, del carattere messianico-redentivo della sua passione (Lc 23,41-43).
L’assicurazione che riceve da Gesù come risposta va ben oltre ogni aspettativa: egli sarà il primo a sperimentare gli effetti salvifici di tale redenzione: il poter partecipare – “oggi”! – del regno di Dio, che in definitiva consiste nell’essere con Gesù.
Allora si capisce che anche la risposta-promessa di Gesù non è una semplice ricompensa per il pentimento, ma l’attestazione che con l’atto di fiducia del buon ladrone il regno di Dio è già iniziato e le porte del paradiso sono aperte.

[Famiglia Cristiana del 22/05/2011]

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