I Vangeli sono chiari sugli Ebrei che condannarono Gesù. Dissento da quanto scrive Benedetto XVI nel suo libro. Salvatore C.
Riguardo a questo argomento, nel suo secondo libro su Gesù, Benedetto XVI spiega in modo chiaro – come d’altronde altri biblisti prima di lui – che la parola Giudei nel brano giovanneo del processo a Gesù (Gv 18,28s) designa l’aristocrazia del Tempio e non il popolo ebraico in generale (p. 208s).
In Marco la folla del crucifige (15,11s) risulta essere aizzata dai capi dei sacerdoti e non rappresenta certo la totalità dei Giudei che erano a Gerusalemme.
Se si dovesse prendere alla lettera la versione di Matteo, che nomina «tutto il popolo» (Mt 27,25), bisognerebbe ammettere sia che abbiano torto gli altri due evangelisti (e anche Luca), sia che tutto il popolo ebraico (!) era lì presente a chiedere la condanna di Gesù.
Per questo il Papa ha ragione nel ritenere che Matteo qui non esprime un fatto storico.
D’altra parte rimane sempre fermo il dato che le autorità giudaiche non avevano il potere di emettere una sentenza di morte, pena riservata al governatore romano.
[Famiglia Cristiana del 10/04/2011]