C’è chi sostiene che Gesù non sia morto e che, dopo la sua finta ascensione, se ne sia andato in Oriente. Oreste G.
Narrazioni fantasiose sulla morte apparente di Gesù e sulla sua risurrezione sono esistite fin dai primi secoli del cristianesimo, come per esempio nell’apocrifo protovangelo di Giacomo.
Si tratta di narrazioni che nascono essenzialmente dalla difficoltà del mondo ellenistico di concepire l’incarnazione, dunque la realtà di Dio nella carne di un uomo, e conseguentemente anche la sua morte in croce nei termini con cui i Vangeli narrano della passione e morte di Cristo.
Non a caso l’autore della Prima Lettera di Giovanni propone quale criterio di discernimento dello Spirito di Dio, proprio il riconoscere che Gesù è venuto nella carne (1Gv 4,2): ciò significa che già al tempo in cui è stata scritta questa lettera, tra il I e II secolo d.C., c’era chi, all’interno della Chiesa stessa, era su posizioni più “concilianti” con la cultura ellenistica, con il pericolo di compromettere l’essenza del messaggio evangelico.
[Famiglia Cristiana del 12/09/2010]