Nel brano della vocazione di Mosè, quando egli vede il roveto che non brucia, la traduzione della Cei non è fedele; infatti in Es 3,3 leggiamo: «Voglio avvicinarmi a osservare questo grande spettacolo», mentre nell’originale ebraico c’è un verbo che significa “scostarsi, allontanarsi”.
In effetti il verbo ebraico sûr che la Cei traduce con “avvicinare”, letteralmente signica “deviare”, “andare via (dalla strada prevista)”; nel nostro caso però l’azione descritta non implica un allontanamento dal roveto (segno della presenza di Dio), ma una deviazione dalla strada che Mosè stava percorrendo. Dovremmo immaginare questa scena: preso dalla curiosità di osservare più da vicino questo fatto straordinario, egli lascia la direzione che seguiva con il gregge al pascolo e decide di deviare verso il roveto. La Cei preferisce semplificare e indicare il risultato nale di questa deviazione, cioè l’avvicinamento al roveto. La stessa cosa avviene al v. 4 («Il Signore vide che si era avvicinato [di nuovo il verbo sûr] per guardare»), mentre al v. 5 c’è il verbo qarab che viene tradotto fedelmente («Non avvicinarti oltre!»).