Come mai in molti passi è cambiata la traduzione dei passi biblici che si leggono in chiesa? Ci sono dei motivi teologici? [Giovanni B.]
Diversi lettori ci pongono domande su alcuni cambiamenti nella più recente traduzione della Bibbia a cura della Conferenza episcopale italiana (Cei 2008), usata nella liturgia, rispetto alla precedente versione, e chiedono se tali variazioni sono dovute a motivazioni teologiche. In particolare il lettore Giovanni ci presenta due esempi dai Vangeli. Nel caso del lebbroso che viene «purificato», troviamo la frase «lo cacciò via subito» (Mc 1,43), mentre nella versione Cei 1974 c’era «lo rimandò». Oppure nel Magnificat abbiamo: «Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente», e non più «ha fatto in me» (Lc 1,49). In entrambi i casi – e poi si può dire che è tendenza generale per tutto il loro lavoro – i traduttori dell’ultima edizione si sono maggiormente attenuti al testo originale greco. Quindi le variazioni non sono dovute a motivi teologici, ma semplicemente a una maggiore fedeltà al senso letterale della Bibbia.