Sono rimasto deluso sentendo in una lezione di teologia che i fatti e i personaggi dell’Antico Testamento sono il risultato di racconti inventati e non hanno una base storica. [Roberto]
La Bibbia non è un libro di storia in senso moderno, né nelle sue parti narrative intende descrivere gli avvenimenti semplicemente per informare il lettore su come essi si siano svolti concretamente. Mettendo per iscritto dopo secoli di trasmissione orale l’esperienza di fede del popolo d’Israele e dei suoi personaggi più significativi, la sua intenzione è soprattutto quella di “formare”, di coinvolgere il lettore affinché entri a far parte di questa stessa storia salvifica. Perciò possiamo tranquillamente ammettere che la Sacra Scrittura contenga imprecisioni e incongruenze di tipo storico, anche nel presentare le figure dell’antichità, come quelle dei patriarchi. Più che i fatti concreti conta la loro interpretazione, che già l’autore sacro alla luce della fede ha voluto comunicare attraverso lo scritto. Quel senso che è sempre valido nell’oggi della sua rilettura credente.