Qual è il signicato dei «piccoli» nella frase in cui Gesù ringrazia il Padre «perché hai tenuto nascoste
queste cose ai sapienti e ai saggi e le hai rivelate ai piccoli» (Mt 11,25)?
Di per sé il termine originale greco népios significa «infante» (colui che non parla ancora), «minore» e, in senso traslato, «semplice»; ma per capire bene ciò che Gesù vuol dire occorre esaminare il contesto: è infatti una designazione che in quella frase è contrapposta ai sapienti e ai saggi; gli ebrei uditori di Gesù consideravano tali coloro che erano istruiti nel sapere religioso, come gli scribi, i dottori della Legge. Dall’altra parte stava la gente semplice, che non aveva la possibilità di ricevere un’istruzione scolastica, i poveri delle campagne, gli emarginati della società: a loro il Padre rivela la ricchezza del regno, e ciò corrisponde all’esperienza che sta facendo Gesù con la sua predicazione, dal momento che questi sono pronti ad accoglierla (contrariamente ai “sapientoni”, che invece si chiudono nella presunzione delle loro conoscenze religiose).