Chi sono i buoni e i cattivi della parabola della rete da pesca (Mt 13,47-50) che raccoglie ogni genere di pesci? Credenti e non credenti (questi ultimi destinati alla perdizione)?
La parabola della rete giunge alla fine del capitolo 13 di Matteo e va letta avendo presente quella del seminatore (13,3-8) e quella della zizzania (13,2430): analogamente al seme che cade dappertutto e al grano che cresce insieme alla zizzania, così la rete raccoglie di tutto. Allo stesso modo avviene per l’annuncio del Regno di Dio: va fatto a tutti indistintamente e senza badare ai risultati; non si scelgono prima i destinatari; la rete è ampia, c’è spazio per l’abbondanza e la diversità. Poi è normale che venga il momento della cernita: viene cioè a un certo punto il tempo delle scelte e del giudizio finale; questo non riguarda solo la distinzione tra credenti e non, o tra chi sta dentro o fuori la comunità, ma riguarda tutti gli uomini. Non a caso, verso la fine del suo Vangelo, Matteo pone la grande scena del giudizio (Mt 25,31-46), che al di là delle appartenenze si baserà sull’amore fattivo verso chi è nel bisogno.