Cosa significa «UNO SARÀ PRESO, L’ALTRO LASCIATO»?

Se la Bibbia, e con essa la Chiesa, afferma che Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati (cfr. 1Tm 2,4), perché viene detto d’anticipo: «In quella notte… l’uno sarà preso l’altro lasciato… l’una sarà presa l’altra lasciata» (Lc 17,34-35; cfr. Mt 24,40-41)?

Queste parole di Gesù si trovano all’interno di una raccolta di detti apocalittici che riguardano la venuta del Figlio dell’uomo (Lc 17,22-37): essa sarà inaspettata, e allo stesso tempo percepibile da tutti e coglierà di sorpresa uomini e donne nello svolgimento delle normali azioni quotidiane. Il “prendere” e il “lasciare” presuppongono Dio come soggetto, e indicano l’esito del giudizio che avverrà in quel momento (in Mt 13,49 sono gli angeli che separeranno i malvagi dai giusti; in Mt 25,31-33 è il Figlio dell’uomo che separa gli uni dagli altri come il pastore le pecore dalle capre): non si tratta di predestinazione alla perdizione di alcuni (lasciati nella situazione di morte) rispetto ad altri (assunti presso Dio), dal momento che appunto Dio vuole che tutti siano salvi, ma di ammonimento salutare, anche se severo, a tenersi pronti per il decisivo incontro con il Signore.

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