Vento e Spirito, stessa parola in greco, traduzione diversa

Nella frase «il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito» (Gv 3,8), perché la stessa parola greca – pneuma – viene tradotta in due modi diversi? PIER CARLO T.

La scelta che fa la traduzione della Cei (e quasi tutte le traduzioni bibliche) di rendere in modi diversi la stessa parola (pneuma = “soffio”, “alito”, “vento”, “spirito”) si giustifica dal contesto precedente (Gv 3,3), in cui, parlando con Nicodemo, Gesù aveva affermato che per vedere il regno di Dio, cioè per farne esperienza, bisogna “nascere dall’alto”; e poi aveva specificato: bisogna nascere «dall’acqua e dallo Spirito [pneuma]» (3,5). In altre parole, la nuova nascita, quella alla vita eterna, è possibile in base al battesimo impartito con l’acqua, in cui si rende presente ed efficace lo Spirito Santo. Il v. 8 si gioca dunque sulla polisemia del termine per indicare la similitudine: chi in tal modo è rigenerato dallo Spirito, può sperimentare la sua azione, ma non ne può disporre, così come avviene con il vento, del quale si può sentire il fruscìo, senza poterlo controllare (cfr. Qo 1,6; At 2,2).

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