Tutto ciò che è contenuto nell’Antico Testamento è sempre “Parola di Dio”, ispirata da Dio, oppure solo alcune parti (come quelle citate dai padri della Chiesa)? Guglielmo P.
Il concetto di “Parola di Dio” per noi cristiani è più ampio rispetto al testo scritto della Bibbia e per così dire superiore a esso; va infatti a coincidere con lo stesso Verbo eterno di Dio che si è incarnato e si è manifestato nell’opera della salvezza. Egli è la Parola per eccellenza con la quale Dio si è rivelato e continua a parlarci. Ora la Chiesa crede che per l’ispirazione dello Spirito Santo sono parimenti «sacri e canonici tutti interi i libri sia dell’Antico che del Nuovo Testamento, con tutte le loro parti» (Concilio Vaticano II, Dei Verbum 11). Dunque, tutta la Sacra Scrittura (compreso ovviamente l’Antico Testamento!) è ispirata e contiene la Parola divina (cfr. 2Tm 3,16) «in modo del tutto singolare» (Benedetto XVI, esortazione apostolica Verbum Domini 17). Questa verità è significata nella liturgia quando si proclama il testo biblico e si conclude dicendo «Parola di Dio».