Il martirio di Eleazaro in 2Maccabei 6,29-30 mi ha fatto pensare alla passione di Gesù. Cosa c’è in comune tra i due? ANTONIO
Nel secondo libro dei Maccabei, oltre a Eleazaro, poco dopo, nel cap. 7, si parla del martirio dei sette fratelli giudei sotto la persecuzione scatenata dal re empio Antioco IV (circa 166 a.C.): tutti loro hanno preferito la morte piuttosto che essere infedeli alla legge divina. Alcune analogie con la passione di Gesù: anche per Gesù è l’autorità politica che ha il potere di condannare a morte; in entrambi i casi essi hanno la possibilità di sottrarvisi, ma non lo fanno per adempiere la volontà divina, lasciando ai posteri una testimonianza e un testamento spirituale di inestimabile valore. Va anche rilevato che in quei racconti di giudei martiri comincia a emergere l’idea che la morte di un giusto, accolta liberamente per la causa di Dio, ha effetti benefici – in ordine alla salvezza – su tutto il popolo (cfr. 2Macc 7,37-38; e poi l’apocrifo 4Macc 17,21-22); nel Nuovo Testamento sarà poi sviluppata per esprimere il valore salvifico della morte di Gesù per noi.