Per Gesù è difficile che un ricco entri nel regno di Dio; è più facile che un cammello passi nella cruna di un ago. Il mio parroco diceva che non doveva intendersi un cammello, ma un camelo, una grossa corda in uso ai marinai. GUERINO A.
Il famoso detto di Gesù sul cammello (in greco kàmelon) che avrebbe più possibilità di passare per la cruna di un ago piuttosto che un ricco di entrare nel regno di Dio (cfr. Mc 10,25 e paralleli) ha sempre impressionato i lettori dei Vangeli. È vero che si conoscono alcune trascrizioni del testo greco con la parola di uguale pronuncia kàmilon, che significa “fune”, “gomena”, tuttavia la gura iperbolica, seppur attenuata, rimarrebbe valida. In realtà è preferibile lasciarla così com’è: mette a confronto l’animale locale più grande (si conosce un proverbio rabbinico che sostituisce il cammello con l’elefante) con il foro più piccolo possibile. L’effetto dell’iperbole è assicurato: mettere in guardia, quasi spaventando (cfr. la perplessità dei discepoli in Mc 10,26–27), dal pensare che si possa far parte dei discepoli del Regno senza rinunciare alla ricchezza (cfr. l’episodio precedente della chiamata dell’uomo che viene invitato a distribuire la sua ricchezza ai poveri, Mc 10,17-22).