Definizione di Parabola
Al contrario di quanto sembrerebbe a prima vista, non è facile dire che cos’è una parabola. Un tentativo non molto recente di definizione di parabola è quello che le connota come “frontiere dell’Evangelo”. L’annunzio del Vangelo è evento di grazia che, accolto nella fede, conduce alla salvezza. La parabola assume, in questa prospettiva una funzione di servizio: passando dal piano dell’annuncio a quello del dialogo, la parabola vuole preparare la via al Vangelo, vuole rimuovere i pregiudizi. Richiamandosi alla razionalità dell’interlocutore, la parabola intende liberare l’uditore dagli ostacoli che possono intromettersi fra lui e l’accoglienza dell’annuncio di fede; quest’ultimo non rientra nella finalità propria della parabola, che difatti può essere raggiunta anche se l’interlocutore dovesse optare per il rifiuto di tale annuncio. Compreso questo ruolo all’interno dei Vangeli, la parabola può essere intesa come un racconto fittizio, narrante cioè una vicenda verosimile (non che sia necessariamente accaduta ma che potrebbe verificarsi) e direzionale, cioè finalizzato ad un scopo, costruito strategicamente per sortire un certo effetto e provocare una reazione nell’interlocutore. Nel confronto con altri espedienti letterari, la parabola possiede caratteristiche proprie che non la rendono assimilabile alla allegoria né alla metafora. Cerchiamo di comprenderne le differenze:
– Parabola e allegoria
L’allegoria gioca su un continuo scambio tra immagine e realtà, tra racconto fittizio e vicenda reale, per cui l’ascoltatore comprende fin da subito il tentativo di comparazione in atto tra loro, impedendo proprio il mascheramento, condizione necessaria all’effetto parabola che consiste, come vedremo più accuratamente dopo, nel far sentire ad un certo punto l’interlocutore “con le spalle al muro” rispetto alla vicenda narrata.
– Parabola e metafora.
La metafora è costruita sulla giustapposizione di due diversi campi semantici. Nella parabola non si verifica questo giustapposizione: non nella vicenda fittizia sviluppata attorno ad una logica interna ben precisa, né al momento del trasferimento nel mondo reale, trasferimento che si basa necessariamente su una identità strutturale tra le due situazioni. Nella parabola il confronto poi non avviene a livello semantico (vedremo che non tutti gli elementi del racconto vanno presi in considerazione) ma, per l’appunto, a livello logico-strutturale.
– Parabola e comparazione.
La parabola non è una comparazione ampliata e prolungata. Non è sufficiente che ci sia un qualsiasi legame tra due frasi e/o due racconti perché sia abbia necessariamente una parabola. Il trasferimento dal reale al fittizio e viceversa deve condurre a quel preciso giudizio, e non ad un altro.