Nel Padre Nostro preghiamo: «rimetti a noi i nostri debiti». Si vuole dire soltanto «perdona i nostri peccati», oppure significa qualcos’altro? ALDO A. Nell’accezione comune il concetto di debito non coincide con quello di peccato: si può essere in debito senza aver peccato; inoltre, mentre è alla portata umana ripagare un debito, i peccati solo […]
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La modifica nel Padre nostro si deve a un problema teologico o di traduzione? «Possiamo dire che l’uno si intreccia con l’altro. In questo caso, il problema teologico è suscitato dalla versione liturgica tuttora in uso. “Non ci indurre in tentazione” deriva dal latino indúcas, che a sua volta è una traduzione fin troppo letterale […]
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Tags: gloria, Padre Nostro, traduzione
La frase del Padre nostro «non ci indurre in tentazione» (Mt 6,13) crea problemi: come va tradotta e interpretata? Nell’originale greco c’è il verbo eisenenkes che significa “immettere”, “introdurre”. Ma si vuol forse dire che Dio spinge l’uomo verso il male (la tentazione) e quindi gli si chiede di non farlo? In realtà, alla luce […]
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Tags: Padre Nostro, traduzione
Nel Padre Nostro, quando si dice «dacci oggi il nostro pane quotidiano», che cosa si chiede veramente? Secondo una tradizione già molto antica noi traduciamo con «quotidiano» una parola, epiousios, che suscita vari interrogativi, non avendo paralleli nel greco antico. Se viene da epi-ousìa, con l’uso del verbo essere, allora il senso è «necessario per l’esistenza» (così […]
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Tags: Padre Nostro, pane quotidiano
Cosa significa nel Padre nostro «Sia santificato il tuo nome»? Che dobbiamo rendere “santo” Dio? Il verbo “santificare” è al passivo, ciò che viene santificato è «il tuo nome» (cioè «tu»); opinione comune è che ad agire siamo noi uomini, chiamati a santificare il nome di Dio. Un’altra interpretazione però suggerisce che l’agente […]
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Tags: Padre Nostro, santificare, santo
Ho varie domande riguardo al Padre nostro, anche confrontando le versioni di Luca e di Matteo; in particolare in Mt 6,12 si dice «rimetti (condona) a noi i nostri debiti». Di quali debiti si parla? Il vocabolo greco opheilema (“debito”, solo qui nei Vangeli), rimanda a un originale aramaico (ehoba), il cui primo senso è quello di […]
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Che significa «non ci indurre in tentazione»? Non sarebbe meglio chiedere di essere aiutati nella tentazione? Giorgio D. La versione liturgica attuale, menzionata da Giorgio, è una traduzione servile del greco eisenenkes (= immettere), che come tale può anche sollevare problematiche teologiche (cfr. Gc 1,13: «Dio non tenta nessuno»). Il verbo greco probabilmente traduce – […]
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Tags: Padre Nostro, tentazione, tradurre
Perché si continua a dire «rimetti i nostri debiti» e non «perdona le nostre offese»? Non sarebbe poi meglio dire «non abbandonarci alla tentazione»? don Antonio M. – Vittorio Veneto La versione liturgica «rimetti i nostri debiti» è maggiormente fedele all’originale greco, che gioca sull’analogia tra debito e peccato/offesa: in realtà il concetto di debito […]
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Tags: Padre Nostro, tentazione, tradurre
Nel Vangelo c’è scritto di perdonare «settanta volte sette». Davvero vuol dire sempre? Ma a volte non è disumano? Alessandro B. Sì, Alessandro ha colto bene l’insegnamento evangelico sul perdono, da intendersi come una chiara manifestazione della volontà divina su questo argomento. Il verbo greco aphiemi, “lasciare / rimettere / perdonare”, che troviamo nel Padre […]
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Tags: Padre Nostro, perdono