Da pellicano a civetta (cf. Sal 102)

Come mai la nuova edizione della Bibbia, nel Salmo 102, sostituisce la parola pellicano (metafora eucaristica) con civetta?   Elena Nella Bibbia Cei del 2008 al Salmo 102,7 c’è scritto: «Sono come la civetta del deserto»; la precedente traduzione seguiva invece la versione greca della Settanta, che aveva appunto pelekan (pellicano); il termine originale ebraico qa’at […]

“Non ci indurre in tentazione”

Che significa «non ci indurre in tentazione»? Non sarebbe meglio chiedere di essere aiutati nella tentazione?   Giorgio D. La versione liturgica attuale, menzionata da Giorgio, è una traduzione servile del greco eisenenkes (= immettere), che come tale può anche sollevare problematiche teologiche (cfr. Gc 1,13: «Dio non tenta nessuno»). Il verbo greco probabilmente traduce – […]

Amore o carità? (1Cor 13)

Nelle traduzioni di 1Cor 13 quasi sempre si trova la parola “carità”; per alcuni è meglio tradurre con “amore”. Quale è preferibile?   Sergio Gentilini La parola originale greca utilizzata da san Paolo è agàpe (femminile); diversa da eros, amore di desiderio che punta al possesso, e da philìa, amore di amicizia che gode della libera […]

La traduzione del “Padre nostro”

Perché si continua a dire «rimetti i nostri debiti» e non «perdona le nostre offese»? Non sarebbe poi meglio dire «non abbandonarci alla tentazione»?   don Antonio M. – Vittorio Veneto La versione liturgica «rimetti i nostri debiti» è maggiormente fedele all’originale greco, che gioca sull’analogia tra debito e peccato/offesa: in realtà il concetto di debito […]

La traduzione dell’Ave Maria

«Benedetto il frutto del tuo grembo», traduce la Cei, e nell’Ave Maria si continua a dire «del tuo seno»: non era più preciso e chiaro il latino «ventre»?   Antonio M. – Vittorio V. Nella traduzione ci si trova tra due esigenze spesso opposte: da una parte va ricercata la maggiore fedeltà possibile al senso delle […]